“Stasera io e Zero faremo un confronto leale e necessario”, ha detto Renato in apertura di show. Per l’occasione, ha messo in campo tutto quello che poteva come ha fatto sempre nel corso della sua irripetibile carriera. C’è l’orchestra, il coro e 12 ballerini bravissimi che l’hanno accompagnato sul palco. Ha ballato anche lui sottolineando come a 72 anni “l’ostinazione sia ancora tremenda”. Presentando la tournée, a chi gli aveva chiesto come facesse a prepararsi fisicamente, l’artista era stato molto filosofico rispondendo: “Il miglior esercizio per stare sul palco 3 ore e mezzo è farlo coi sentimenti. Con quelli puoi anche scalare le montagne”.
Il resto, poi, lo ha fatto Renato Zero con la sua scaletta fatta di canzoni senza tempo che i fan ascoltano sempre con trasporto misto quasi a devozione. Del resto, lui è l’unico artista in Italia ad aver raggiunto il primo posto in classifica in 5 decenni consecutivi. La prima standing ovation arriva dopo “Ed io ti seguirò”, ma il tifo raggiunge i livelli da stadio su “Spiagge”: “Grazie perché avete mantenuto viva la mia passione per la musica, siete uno spettacolo”, è il suo ringraziamento al pubblico.
In questo “match” con se stesso, Renato appare e scompare spesso dal centro del palco. Non si cambia la maglietta come i calciatori, ma sfoggia i suoi iconici outfit che vantano numerosi tentativi di ripetizione. “L’originale comunque vince sempre” aveva detto in conferenza stampa a metà febbraio quando stava facendo del prove del tour.
Nella stessa circostanza, aveva spiegato cosa lo aveva spinto ad affrontare questa sua nuova sfida in musica. “Mi produrrò per cercare qualcosa dentro di me che non ho detto o che ho dimenticato di dire. Quando fai le cose con passione, qualcosa ti sfugge sempre”, aveva dichiarato e le sue “massime” non sono mancate neanche nel concerto di Milano. Ad esempio, per introdurre Più su”, ha invitato i fan a rispolverare il perdono, la comprensione e la pietà. “La scala è lunga e lassù si respira un’aria divina”, ha detto.
I decibel delle emozioni hanno toccato i loro picchi su “La favola mia”, (che ha prodotto la seconda standing ovation del Forum) e “Amico”, brano accompagnato dalla proiezione dei nomi di personaggi-amici di Renato che non ci sono più, da Luciano Pavarotti a Raffaella Carrà, solo per citarne un paio.
Su “Cercami”, prima del gran finale, arriva il momento dell’abbraccio con il suo pubblico, con Renato Zero che è sceso tra le prime file del palazzetto di Assago.
La sfida tra Renato, l’uomo, e Zero l’artista prosegue sabato 15 aprile con l’ultimo concerto al Mediolanum Forum di Assago a Milano e poi con le doppiette di live a Livorno ed Eboli, e la cinquina al Palazzo dello Sport della “sua” Roma.