È iniziato il lungo conto alla rovescia verso “Tutto accade a San Siro”, il maxi-evento che porterà Alessandra a essere la seconda donna italiana a esibirsi nello stadio del capoluogo lombardo. “Non è solo il mio stadio, non so come dire”, ha esordito la cantante ai microfoni della rubrica #atupertu a cura della nostra Redazione. “È lo stadio della gente che mi ha supportato dall’inizio, è lo stadio di quelle persone che poi in questi 13 anni mi hanno accolta e fatto entrare nel loro cuore. È un regalo per la mia famiglia itinerante, per i miei tecnici per festeggiare lì i miei 13 anni e la nostra duecentesima data. Non ho un perché dello stadio, però è successo, è accaduto. E quando tutto accade non è un caso, quindi grazie a chi mi ha dato la possibilità e chi mi darà la possibilità di essere lì il 13 luglio”.
Andando alla scoperta delle canzoni che comporranno la scaletta di San Siro, Alessandra Amoroso ha raccontato di aver fatto un nuovo passo a livello di consapevolezza personale e professionale. Ci ha raccontato: “Quest’anno si è aperto un nuovo capitolo per me, anche per quel riguarda la musica e per godere di quello che faccio. Quindi probabilmente, aprendosi un nuovo capitolo, sarà per me una nuova era completamente diversa, perché prima non avevo gli strumenti adatti e necessari per capire quello che stavo andando a fare. Diciamo che non mi sono goduta appieno questi anni fatti di musica, quindi ora ogni brano mi farà davvero godere, spero non solo a me. La più difficile vocalmente? Devo dire che un pochino tutte… le mie canzoni sono belle e complicate, però va bene così. Almeno c’è quel pepe e ci divertiamo! Ce n’è una che mette assolutamente alla prova la mia emotività ed è ‘Immobile’, perché è proprio la canzone che ha fatto sì che Alessandra si unisse a questa grande famiglia”.