Che performance!02 feb 2022

Achille Lauro: “Dopo il gospel a Sanremo vorrei vivere un po’ all’estero”

Con l’esibizione al Festival insieme all’Harlem Gospel Choir, l’artista ha scoperto un nuovo modo di vivere la musica

Ieri sera Achille Lauro ha aperto la 72esima edizione del Festival di Sanremo con il suo brano “Domenica” e oggi si è collegato con Mauro e Manola nel Fuori Sanremo Reward di Intesa Sanpaolo per commentare in diretta su Radio Italia solomusicaitaliana le emozioni della sua esibizione all’Ariston.
Ieri sera al Fantasanremo abbiamo perso dei punti perché ti sei presentato a piedi nudi, ma poi ce ne hai fatti guadagnare perché eri anche a torso nudo….
Mi avevano avvisato di questa cosa e volevo dire a tutti di non scommettere su di me, poi però ho fatto un bilancio dei punti e ho capito che li facevo vincere comunque”.
Come ti è venuta l’idea del coro Gospel?
E’ stata una scelta artistica. Mentre scrivevo il pezzo mi sembrava assolutamente appropriato coinvolgere un coro gospel e sono stato fortunato perché sono riuscito a mettermi in contatto con questo coro, l’Harlem Gospel Choir. Loro vivono la musica in modo straordinario, molto spontaneo e lavorare con loro mi ha fatto venire voglia di andare a vivere all’estero per un po’, per il mio lavoro. Il canto e il movimento è proprio una parte della loro cultura ed è da scoprire”.

Achille Lauro - Fuori Sanremo Reward (02/02/2022)

Tra maggio e luglio sarai in tour. Cosa ci dici a riguardo?
Sperando di poter tornare sui palchi, il tour sarà una via di mezzo fra un super live Rock ’n' Roll e un Musical. Sarà lo spettacolo più grande della mia carriera, con location che anni fa per me erano impensabili. Vivere nella propria passione è un grande lusso. Nel tour ci sarà tutto quello che abbiamo fatto in questi anni e saranno concerti ispirati alle grandi performance internazionali”.
Cosa succederà quando farai la cover di “Sei bellissima” con Loredana Bertè?
Loredana è una grandissima artista e una grandissima persona con una grandissima carriera, è un patrimonio per l’Italia. E’ un’artista che va rispettata, per me è già tanto poter duettare con lei e sarà un omaggio alle donne più che altro. Lei è la star, non c’è bisogno di aggiungere nulla”.
Se potessi scegliere un decennio musicale in cui vivere, quale sarebbe?
Bè, ho fatto l’album ‘1969’, quindi Anni ’60-’70, gli anni della libertà, della prospettiva di un futuro diverso, dei giovani che si rivoltavano a quello che non gli andava. Oggi i giovani sono chiusi nella loro camera attaccati al computer”.