INTERVISTA10 nov 2021

5 minuti con Nek: i Måneskin dagli Stones, Valentino Rossi e il flash dell’incidente

In video #atupertu dopo il Nek Day, racconta anche della Via degli Dei abbandonata a pochi chilometri dalla fine e della doppia cifra da festeggiare nel 2022. “Tra i 30 anni dal primo album e i 50 di vita, mi fa più effetto...

Nek, dopo la giornata che Radio Italia solomusicaitaliana gli ha dedicato in collaborazione con Il Corriere della Sera, parla a ruota libera. I suoi concetti, nel video #atupertu con la nostra Redazione, non sono mai banali. Si parte dalla camminata che ha fatto zaino in spalla con gli amici a un giudizio sui Måneskin che hanno appena aperto il concerto dei Rolling Stones. In mezzo ci sono i suoi anniversari importanti del 2022, una canzone per Valentino Rossi all’ultima gara in moto e quel flash del suo incidente alla mano di un anno che non lo abbandona mai.
Filippo Neviani ha appena fatto con gli amici la Via degli Dei, un cammino che attraversa tutto l’Appennino Tosco-Emiliano e di cui ci ha illustrato i pro e i contro. “Il contro dell’esperienza della Via degli Dei, che è un cammino veramente bellissimo ed è un’esperienza che auguro a tutti di fare, sono le vesciche. Io in parte mi ero preparato, mi avevano consigliato sulle discese di limitare la velocità perché la discesa è il punto più critico, e invece purtroppo… Non ho potuto completare, mio malgrado, la Via degli Dei (sarebbero 130 km da piazza Maggiore a Bologna fino a piazza Della Signoria a Firenze). Io mi sono fermato più di 10 km prima, però 3 irriducibili hanno completato il viaggio. Diciamo che quasi la totalità dell’esperienza l’ho vissuta e vi posso assicurare che è straordinario: paesaggi, boschi, silenzi, fatica. Il pro è sapersi gestire ed essere invasi dal fascino della natura. Se poi a qualcuno di voi piace, è un’esperienza da vivere”.
 
Con Nek abbiamo fatto un doppio salto, prima nel passato e poi nel futuro. È di un anno fa, infatti, il suo incidente alla mano ma il ricordo dell’artista è ancora molto vivo. “Se chiudo gli occhi e penso all’incidente alla mano, ho il flash immediato delle dita recise. Dopodiché penso anche al miracolo che i medici hanno fatto perché, nella stragrande maggioranza delle circostanze simili alla mia, le dita si perdono o comunque l’operazione riesce in parte. Nel mio caso, per la complessità dell’incidente, sono riusciti a riattaccarmi sia medio che anulare e quindi è una grande conquista”.

#atupertu con Nek (Artista Day)

 
Nel 2022, il cantautore festeggia un doppio anniversario a cifra tonda: 30 anni dal primo album e 50 anni sulla carta d’identità. “Tra i due numeri che mi hai citato, quello che mi fa più effetto sono i 50 anni di età, se proprio devo essere sincero, perché i 30 anni di carriera non li sento. Mi sembra ieri quando, per la prima volta, iniziavo il mio viaggio musicale a Sassuolo davanti a 15 persone, quasi tutti parenti miei peraltro. I 50 anni… mi guardo allo specchio ogni tanto e dico: ‘Cazzo Filippo, hai 50 anni!’. È un percorso importante”.
 
Da “motociclista” a motociclista, Nek dice anche la sua sul ritiro di Valentino Rossi, che il prossimo weekend vivrà il suo ultimo weekend di gare a Valencia. “Ti ringrazio dell’accostamento ma lui è un motociclista vero perché ha fatto di questa passione una professione. Io sono un harleysta, prima di tutto, a tempo perso. Come canzone da dedicare a Valentino Rossi, mi viene da pensare così a caldo ‘Sei Grande’ semplicemente perché è un inno alla grandezza di quella persona, di quel pilota. Il talento gigantesco che ha dimostrato a tutti… Mi auguro che il prossimo lavoro che farà possa essere amato da lui in egual misura di come ha amato la moto, quindi ‘Fatti avanti amore’ potrebbe essere un altro pezzo che gli può dare spinta, almeno mi auguro”, ha dichiarato lui.
In chiusura, in qualità di artista italiano che ha fatto successo anche all’estero, è arrivato anche il suo commento sui Måneskin che hanno da poco aperto il concerto dei Rolling Stones a Las Vegas.
 
Nek ha detto: “Sicuramente è un grande orgoglio per l’italiano che esce dagli schemi. Onore a questi 4 ragazzi che arrivano veramente dalla strada, conoscete meglio di me la storia dei Måneskin. È certamente un motivo di orgoglio ma anche di ammirazione perché fanno un rock pulito, senza tanti fronzoli, non ci sono sequenze. Parlando di tecnicismi, la sensazione che ho è un di un rock nudo e crudo, un po’ come hanno fatto i Rolling Stones e continuano a fare. Quindi chapeau, bisogna levarsi il cappello davanti a risultati di questo tipo”.