La band, che prende il nome dal singolo dei Rolling Stones Hey Negrita, ha dimostrato di avere l’energia di sempre: non sembra proprio che siano passati quasi 30 anni dal primo e omonimo disco (del 1994).
Pau, Drigo e Mac hanno cantato, suonato e saltato per oltre due ore. I Ragazzacci si sono divertiti e hanno divertito i loro Diavoli (così si chiamano i loro fan), dei quali sono molto orgogliosi. “Siete lo zoccolo duro dei Negrita perché, nonostante non facciamo un album da 5 anni, siete qui. È un miracolo laico”, hanno detto. Il loro ultimo disco è infatti Desert Yacht Club (del 2018).
La scaletta di ieri sera era pensata soprattutto per i più fedeli: era infatti composta da singoli dei primi anni, come Io sono, contenuto nel secondo progetto Paradisi per illusi (del 1995), e da brani degli ultimi anni, come Non torneranno più, tratto da Desert Yacht Club.
Era ideata anche per “fare bordello”, per pogare. Di fronte a “pezzi colorati e solari” come Radio Conga e Rotolando verso Sud, era davvero impossibile rimanere fermi. Sulle note di Non torneranno più era invece impossibile non rivolgere un pensiero agli amici o ai parenti scomparsi. “È per coloro che vogliono salutare qualche caro che li guarda da lassù”, hanno infatti spiegato i Negrita.
Nel corso della serata, Pau ha lanciato frecciatine alla nuova musica di “plastica” e alla classe politica italiana e ha accennato all’attualità piuttosto travagliata a causa delle guerre Ucraina-Russia e Israele-Palestina.
I Negrita sono quindi tornati dal vivo nel momento giusto: con i loro show stanno regalando al pubblico ore di svago, di spettacolo puro e semplice e di musica di qualità, in attesa (come ha detto anche Pau) di “un futuro migliore”.
La scaletta di ieri sera:
Non ci guarderemo indietro mai
(La foto di copertina è realizzata da SteBrovetto)