Rovazzi con questo brano fa rivivere le indimenticabili serate italiane passate nelle balere di provincia, mescolando sonorità tipiche della musica popolare a melodie dal sapore contemporaneo e giocando con la sua consueta ironia e irriverenza.
Rovazzi traduce in musica un parallelismo tra passato e presente, dal liscio alla discoteca techno-house , dal sushi alla trattoria -Che bella vita io voglio il sushi e tu la trattoria - E mai una volta che ci chiamano ad ibiza, Finiamo sempre alla balera dell’ortica. E chi meglio di Orietta Berti -usignolo di Cavriago- a fare da trait d’union generazionale che allora come oggi conquista il pubblico di tutte le età?
Le due generazioni - Rovazzi e Berti - seppur così distanti, si trovano a condividere un tour un pò particolare. Mentre Rovazzi è costretto a trovarsi in questa situazione, la sua compagna di viaggio e’ sin da subito protagonista del divertimento - La discoteca Italiana, che mi fa ancora ballare la sera, anche se sei, lontana, piena di luci, fino al mattino, Mi ha fatto battere il cuore dagli anni 70 ai duemila.
Brano scritto da Fabio Rovazzi, Angelo Jacopo Ettorre e Gabriele Ponte, prodotto da ITACA per la major Universal Music Italy –Capitol Records.