MARRACASH09 gen 2025

GLI SBANDATI HANNO PERSO

Disco Italia dal 10 al 16 Gennaio 2025
Su Radio Italia e Radio Italia Tv
alle 02:10, 05:10, 07:10, 10:10, 14:10, 16:10, 19:10, 23:10

Marracash pubblica a sorpresa il nuovo attesissimo album "È FINITA LA PACE". Il disco, il settimo in studio, arriva a tre anni dall’ultimo progetto ed è anticipato dal singolo 'Gli sbandati hanno perso' in radio dal 13 dicembre.
Si tratta del primo pezzo del disco che Marracash ha scritto e lo commenta così: "È un brano a cui sono molto affezionato perché sento molto mio". Marz aveva proposto una base unica, con un feeling molto acustico e non quantizzato, che è piaciuta  fin da subito. L'artista ha scelto di utilizzare una parola un po’ desueta come "sbandati" perché, con questo brano, si rivolge direttamente alla sua generazione: una generazione alternativa, che oggi appare schiacciata dal mondo moderno e che, come racconta nel testo, in un certo senso ha perso. Il titolo "Gli Sbandati Hanno Perso" è ispirato anche a una scena del film "Il Grande Lebowski", diretto dai fratelli Coen, in cui il Big Lebowski grida questa frase a Drugo Lebowski mentre lo caccia dall’ufficio.
“È FINITA LA PACE” è l’ultimo capitolo di un percorso in tre atti iniziato nei due dischi precedenti. In “Persona” (otto dischi di platino, 2019) Marracash racconta la ‘crisi’ e riflette sulla propria carriera, vita e identità, in “Noi, Loro, Gli Altri” (sei dischi di platino, 2021), che ne rappresenta la naturale evoluzione, affronta lo ‘scontro’ e mette i propri dubbi e interrogativi in una prospettiva anche sociale. Con “È FINITA LA PACE” arriva l’accettazione e rivendicazione dell’essere unico. L’artista esce dalle incertezze e dal caos esterno, dalla superficialità che abbiamo intorno per immergersi in una “bolla” di tutt’altro genere, con una consapevolezza nuova.
Pur riconoscendo che il concetto di bolla - protagonista dell’artwork della copertina, affidato a Corrado Grilli (in arte MECNA) per Contesto Studio - non abbia una connotazione positiva perché evoca l’isolamento, l’album ne esplora i diversi significati e simboli.
“Uno di questi è la bolla di ciascuno, la bolla in cui ognuno di noi si può rinchiudere, ma poi esistono molte bolle che rappresentano universi differenti: la bolla immobiliare o delle cripto, la bolla ansiogena dei social in cui ci ritroviamo spesso soli.”
L'album stesso è una bolla in cui ci si può immergere e sentirsi in uno spazio condiviso. Ed è una bolla senza intromissioni esterne perché è un disco senza featuring, dove i testi sono curati unicamente da Marracash, il suono dai due produttori Marz e Zef e le melodie dai tre insieme, con i sample di Ivan Graziani (Firenze, Canzone Triste), dei Pooh (Uomini Soli), di Giacomo Puccini (Madama Butterfly) e di BLUEM (Lunedì) .
Con una penna visionaria e feroce Marracash scandaglia vuoti e ipocrisie, superficialità, social, società, omologazione, il sistema musicale, i cambiamenti tecnologici epocali, le relazioni e reazioni di una società (dello spettacolo) dove la folla anestetizzata assiste agli eventi in background. 
Il titolo evoca molteplici significati personali e universali, raccontati attraverso una scrittura densa di messaggi in contrasto con l’appiattimento dilagante.