DAL 19 SETTEMBRE #SOLOALCINEMA
Un film di Tim Harper
Prodotto da Leonardo DiCaprio e Mike Medavoy
Distribuzione Notorious Pictures
SINOSSI
Ambientato nella foresta pluviale, il film racconta la storia di Ozi, una piccola orangotango che vive felice con i genitori, fino a quando l’intervento dell’uomo distrugge il suo habitat. Ozi viene salvata da un gruppo di volontari che gestiscono un’oasi per orangotanghi orfani. Lei dapprima spaventata e confusa, in seguito impara a comunicare con la lingua dei segni, addirittura pubblicando on line dei video della sua vita nell’oasi che diventano ben presto virali.
Un giorno per caso, la piccola orango influencer scopre che i genitori potrebbero essere ancora vivi e parte alla loro ricerca, ma il paesaggio attorno a lei è cambiato: la deforestazione ha distrutto l’ambiente che lei conosceva. Ozi decide così che la sua nuova missione, oltre a quella di trovare i suoi genitori, è far sapere al mondo cosa sta succedendo nella foresta pluviale. La piccola Orangotango con una mente curiosa sta per fare una grande differenza.
NOTE DI REGIA
“Ozi - La Voce della Foresta è un film che, attraverso una narrazione avvincente, affronta tematiche importanti come la famiglia, la deforestazione ambientale e la lotta contro lo sfruttamento della natura per il “consumo” umano. La storia mette in evidenza le sfide affrontate dagli animali di fronte alla distruzione e decimazione del loro habitat naturale e dei loro mezzi di sopravvivenza, e il viaggio di Ozi si sviluppa come una toccante esplorazione di questi temi, offrendo una prospettiva unica sulla difficile situazione degli animali di fronte a tali avversità. Se gli animali potessero parlare, cosa direbbero riguardo le pratiche e le azioni dell'umanità?
Dalla straziante separazione dalla sua famiglia a causa di un devastante incendio forestale al suo sviluppo e crescita all'interno dell'orfanotrofio per oranghi, le esperienze e i traumi di Ozi mettono in luce le questioni e le sfide che gli animali affrontano quando il loro habitat naturale viene loro sottratto. Traumatizzata, Ozi rifiuta la sua natura di orango e adotta un'esistenza più umana. Si reinventa, imparando il linguaggio dei segni e abbracciando la tecnologia, diventando un'influencer che comunica con il mondo intero tramite un tablet e una presenza online. Ora ha una voce! L'esplorazione del suo ruolo come influencer mette in luce il potere dei social media e la loro capacità di portare l'attenzione globale sui problemi ambientali.
Ozi scopre, così, che i suoi genitori sono ancora vivi. Un malinteso e una conseguente rottura con la sua madre adottiva pongono le basi per un viaggio trasformativo con dei nuovi compagni, aggiungendo strati di complessità alle relazioni tra animali e umani. Durante questo viaggio, Ozi però si rende conto che non riesce ad integrarsi facilmente nel suo ambiente naturale. I suoi nuovi compagni la aiutano a comprendere il mondo della natura e il senso di libertà ad esso associato. È così che, pian piano, Ozi inizia ad apprezzare questo nuovo e complesso mondo, ben diverso dalla bolla dell’orfanotrofio in cui è cresciuta, stabilendo una profonda connessione con la natura. E noi come pubblico sperimentiamo assieme lei, percepiamo la stessa connessione e subiamo la devastazione della deforestazione.
La riunione con i genitori, però, non va come previsto. La rivelazione che i genitori di Ozi si sono stabiliti e adattati in un ambiente artificiale creato da una società a scopo di lucro solleva interrogativi sullo sfruttamento morale e sulla decimazione della natura della società consumistica. Determinata a far sentire la sua voce, Ozi prende posizione e sfida l'azienda, provocando disordini. La sua voce deve essere messa a tacere. Ma lei continua con coraggio a portare avanti la sua battaglia, svelando le pratiche di greenwashing dell’azienda e conducendo un’importante ed efficace campagna di sensibilizzazione.
Gli animali intrappolati in questa comunità di riserve naturali, che simboleggiano le vittime senza voce della deforestazione ambientale, fungono da testimoni silenziosi della disconnessione tra gli esseri umani e la natura. Avevano bisogno di qualcuno che fosse la loro voce e che ci ricordasse le nostre responsabilità.
In sintesi, Ozi – La voce della foresta è un film coinvolgente che vuole far riflettere sulla nostra relazione con la natura e sull'imperativo di preservarla, sottolineando l’importanza di vivere in armonia con questa perché siamo tutti parte integrante di un mondo molto più ampio.
Il viaggio di Ozi è una metafora della lotta più ampia tra le ambizioni egoistiche dell'umanità, la nostra stessa esistenza umana e il benessere del pianeta e del suo futuro. Questa storia non riguarda solo il viaggio personale di Ozi, ma serve come spunto e invito all'azione, esortando gli individui a riconoscere il proprio ruolo e a usare la propria voce (per quanto insignificante possa sembrare) per fare la differenza”.