Caterina Caselli nasce a Modena il 10 aprile 1946. Ad appena diciassette anni partecipa alla rassegna &quot;Voci Nuove&quot; di Castrocaro, arrivando in semifinale. Viene notata dal discografico Alberto Carisch e scritturata dalla milanese MRC, fondata da Carisch qualche anno prima. Cos&igrave; incide il primo singolo &quot;Sciocca/Ti telefono tutte le sere&quot; (quest&#39;ultima presentata ad una puntata della trasmissione televisiva La fiera dei sogni di Mike Bongiorno), un 45 giri che non ebbe successo. L&#39;anno successivo, dopo aver firmato per la CGD della famiglia Sugar, si mette in mostra al Cantagiro con &quot;Sono qui con voi&quot;, versione italiana di &quot;Baby please don&#39;t go&quot;, incisa nel 1964 dai Them. Ma il colpo di fortuna arriva nel 1966, quando Celentano si presenta al &quot;XVI Festival della Canzone Italiana&quot; con &quot;Il ragazzo della Via Gluck&quot;, scartando il brano &quot;Nessuno mi pu&ograve; giudicare&quot;, gi&agrave; confezionato per lui e che viene affidato alla giovane cantante modenese, che lo canter&agrave; in coppia con Gene Pitney. &Egrave; in quell&#39;occasione che Caterina Caselli si presenta con un&#39;acconciatura bionda a caschetto meritandosi il soprannome &quot;casco d&#39;oro&quot; che l&#39;accompagner&agrave; per tutta la carriera. Il taglio a caschetto - ideato appositamente per lei dagli stilisti Vergottini - era un omaggio alla moda dilagante del taglio di capelli in stile Beatles. Il Festival viene vinto da Domenico Modugno e da Gigliola Cinquetti ma le maggiori vendite di dischi verranno fatte registrare proprio da Celentano e Caterina, con pi&ugrave; di un milione di copie, mentre la canzone vincitrice si ferma a 300.000 copie. Sull&#39;onda di questo successo discografico il regista Ettore Maria Fizzarotti la chiama per girare l&#39;omonima pellicola sentimentale, con Laura Efrikian, Nino Taranto e Gino Bramieri. Nessuno mi pu&ograve; giudicare in Spagna diventa &quot;Ninguno me puede juzgar&quot; mentre in Francia &egrave; conosciuta con il titolo &quot;Baisse un peu la radio&quot;, incisa oltre che dalla Caselli anche da Dalida; tra gli altri successi di quell&#39;anno va segnalata anche una cover della canzone &quot;Paint It Black&quot; dei Rolling Stones, tradotta con il titolo &quot;Tutto nero&quot;. Nel 1966 la Caselli trionfa al Festivalbar con &quot;Perdono&quot;, mentre con l&#39;altro lato del 45 giri, &quot;L&#39;uomo d&#39;oro&quot;, si classifica al 4&ordm; posto ad Un disco per l&#39;estate. L&#39;anno dopo esce il suo primo 33 giri intitolato &quot;Caterina meets the We Five&quot;, compilation dei suoi primi tre 45 giri. Il 33 giri &egrave; condiviso con il gruppo inglese dei We Five che aveva esordito l&#39;anno prima con &quot;You were on my mind&quot; presente pure in questo LP. In autunno esce il 33 giri tutto suo intitolato &quot;Casco d&#39;oro&quot; in cui inserisce &quot;&Egrave; la pioggia che va&quot; dei Rokes e &quot;Puoi farmi piangere&quot; versione italiana di &quot;I put a spell on you&quot;, canzone d&#39;esordio degli Alan Price Set. Nel 1967 partecipa di nuovo al Festival della canzone italiana presentando in coppia a Sonny &amp; Cher &quot;Il cammino di ogni speranza&quot;, che non riesce ad entrare in finale, anche se vender&agrave; un buon numero di dischi. Ancora meglio vende quello stesso anno &quot;Sono bugiarda&quot;, versione italiana di &quot;I&#39;m a Believer&quot;, scritta da Neil Diamond e incisa dai Monkees nel 1966. Sempre nel 1967, in concomitanza con la trasmissione omonima da lei condotta insieme a Giorgio Gaber, pubblica il 3&ordm; album, &quot;Diamoci del tu&quot;. Molte le canzoni di successo nel 1968: &quot;Il volto della vita&quot;, cover di Days of Pearly Spencer dell&#39;irlandese David McWilliams, con la quale vince il Cantagiro; &quot;L&#39;orologio&quot; con la quale partecip&ograve; ad Un disco per l&#39;estate; &quot;Il carnevale&quot; (6&ordf; classificata a Canzonissima) e, forse, la sua pi&ugrave; bella canzone, &quot;Insieme a te non ci sto pi&ugrave;&quot; di Paolo Conte. Nel 1969 torna a Sanremo cantando in coppia a Johnny Dorelli &quot;Il gioco dell&#39;amore&quot;, arrivando in finale e piazzandosi al 10&ordm; posto. Nel 1970 partecipa in coppia con Nino Ferrer a Sanremo, dove presenta &quot;Re di cuori&quot;, e pur arrivando in finale, non convince del tutto gli acquirenti di dischi. Agli inizi di giugno, partecipa con scarsa fortuna ad Un disco per l&#39;estate con &quot;Spero di svegliarmi presto&quot;. Dopo il matrimonio nel giugno del 1970 con Piero Sugar, figlio di Ladislao, responsabile dell&#39;omonima casa discografica, dirada l&#39;attivit&agrave;, continuando comunque a cantare ancora per qualche anno. Ad ottobre partecipa con buon successo a Canzonissima dove, in finale, presenta &quot;Viale Kennedy&quot;. Nel 1971 partecipa al Festival di Sanremocon &quot;Ninna nanna (cuore mio)&quot;, in coppia con i Dik Dik. Nel 1972 presenta a Teatro 10 l&#39;LP &quot;Caterina Caselli&quot; che &egrave; quasi totalmente un disco di cover. A settembre del 1972 presenta &quot;Le ali della giovent&ugrave;&quot; alla Mostra Internazionale di Musica Leggera a Venezia (ex Gondola d&#39;oro) e, subito dopo partecipa a Canzonissima dove arriva alla semifinale con &quot;&Egrave; domenica mattina&quot;. Nel 1973 partecipa al Festivalbar con &quot;Un sogno tutto mio&quot;, brano prodotto da Giancarlo Lucariello (ex produttore dei Pooh) il cui testo &egrave; scritto da Valerio Negrini, paroliere ed ex componente dei Pooh, e la musica composta da Guido Maria Ferilli (autore di &quot;Un amore cos&igrave; grande&quot; che diventer&agrave; un successo internazionale). Sempre sotto la produzione di Lucariello nel 1974 pubblica l&#39;album &quot;Primavera&quot;, un concept album caratterizzato da grandi melodie e sofisticati arrangiamenti con pianoforte e orchestra. Da questo viene estratto il singolo &quot;Momenti si, momenti no&quot; che viene accolto tiepidamente. In autunno partecipa ancora alla Mostra internazionale di Musica leggera di Venezia col secondo singolo estratto &quot;Desiderare&quot; che non riscuote il successo sperato. In quell&#39;occasione dichiara durante un&#39;intervista &quot;Se queste canzoni non funzionano, smetto&quot;. E mantiene la parola. Decide di ritirarsi dalle scene musicali nel 1975 e lo fa con un nuovo 33 giri e un programma tutto suo intitolati &quot;Una grande emozione&quot;. Si dedicher&agrave; all&#39;attivit&agrave; di mamma alternandola a quella di talent scout e produttore discografico e (nel 1977 fonda una propria casa discografica, la Ascolto): la sua voce tuttavia si potr&agrave; ascoltare ancora in duetto nelle canzoni &quot;L&#39;Erminia teimp adree&quot;, con Pierangelo Bertoli nel 1978, &quot;Fal&ograve;&quot;, incisa da Dario Baldan Bembo nel 1982 (meglio conosciuta come &quot;Amico &egrave;&quot; era la sigla di chiusura del quiz televisivo di Mike Bongiorno &quot;Superflash&quot;), &quot;Vado alle Hawaii&quot; con Sergio Caputo, &quot;Ricetta di donna&quot; con Ornella Vanoni e Loredana Bert&egrave;, &quot;Little Drummer Boy&quot; con Rettore e con i Magazzini Criminali. Con la Ascolto inizia a lanciare nuovi talenti: il gi&agrave; citato Bertoli, Franco Fanigliulo, Faust&#39;O, Area, Mauro Pagani e Gian Piero Alloisio. &nbsp;Alla chiusura dell&#39;etichetta, alla fine del 1982, la Caselli continua l&#39;attivit&agrave; di discografica presso la CGD e successivamente entra a far parte del management della casa discografica del gruppo Sugar, la Sugar Music. Torna temporaneamente al Festival di Sanremo per l&#39;ultima volta nel 1990 con &quot;Bisognerebbe non pensare che a te&quot;, bissata da Miriam Makeba; alla canzone fa seguito un album in cui, oltre al brano sanremese e ad altri due inediti, vi sono alcune rivisitazioni di vecchi successi. Continua il ruolo di manager e scopritrice di talenti: lancia infatti Giuni Russo, Paolo Vallesi, Andrea Bocelli, gli Avion Travel, Elisa, i Gazosa, Gerardina Trovato, i Negramaro, Malika Ayane, Raphael Gualazzi e Filippa Giordano. Nel 2006 in concomitanza all&#39;uscita del film di Michele Soavi Arrivederci amore, ciao con Alessio Boni, Michele Placido e Isabella Ferrari esce un cd singolo, su etichetta Sugar, con la nuova versione di &quot;Insieme a te non ci sto pi&ugrave;&quot; intitolata &quot;Arrivederci amore, ciao&quot;. La canzone vince inaspettatamente il David di Donatello del 2006 come migliore canzone originale. Nel 2009 ha partecipato con altri 56 artisti italiani, riuniti nel progetto Artisti uniti per l&#39;Abruzzo, all&#39;incisione del brano benefico &quot;Domani 21/04.2009&quot; per l&#39;Abruzzo colpito dal terremoto. Il 25 giugno 2012 &egrave; tornata in scena come cantante per il Concerto per l&#39;Emilia tenutosi a Bologna per sostenere le popolazioni emiliane colpite dal terremoto, interpretando &quot;Insieme a te non ci sto pi&ugrave;&quot;.