Rosalino Cellamare, in arte Ron (Dorno, 13 agosto 1953), &egrave; uno dei pi&ugrave; importanti e amati cantautori italiani. La sua carriera inizia nel 1970 quando, non ancora diciassettenne, sale sul palco del Festival di Sanremo con &ldquo;Pa&rsquo; diglielo a Ma&rsquo;&rdquo;, conquistando da subito notoriet&agrave; e favore del pubblico. Negli anni &lsquo;70, Rosalino mette le basi per la sua carriera: l&rsquo;amicizia e la collaborazione con Lucio Dalla (si deve a lui anche la scelta del nome Ron), la stesura delle prime musiche (di Ron, ad esempio, &egrave; &ldquo;Piazza Grande&rdquo;, che Dalla porter&agrave; a Sanremo nel 1972), gli album sperimentali, i concerti impegnati (tra cui il celebre &ldquo;Banana Republic&rdquo;, con Dalla e De Gregori nel 1979) e una parentesi nel cinema (&ldquo;Lezioni private&rdquo;, &ldquo;In nome del Papa Re&rdquo;, &ldquo;L&rsquo;Agnese va a morire&rdquo;, &ldquo;Turi e i Paladini&rdquo;, &ldquo;Mascagni&rdquo;) formano l&rsquo;artista e lo lanciano definitivamente nel mondo della musica italiana.



Nel decennio successivo, grazie ad album di successo come &ldquo;Una citt&agrave; per cantare&rdquo;, &ldquo;Al centro della musica&rdquo; e &ldquo;Guarda chi si vede&rdquo; (contenente &ldquo;Anima&rdquo;, canzone vincitrice del Festivalbar del 1982), Ron diventa uno degli artisti italiani pi&ugrave; amati e consolida il suo successo tra gli addetti ai lavori ed il grande pubblico, tanto che, nel 1986, il regista Mario Monicelli inserisce nel suo &ldquo;Speriamo che sia femmina&rdquo; la fuga di casa delle protagoniste proprio per assistere ad un concerto dell&rsquo;artista.



Tra il &rsquo;90 e il &rsquo;96 nascono alcune sue canzoni entrate di diritto nella storia della musica italiana, come &ldquo;Attenti al lupo&rdquo;, &ldquo;Non abbiam bisogno di parole&rdquo;, &ldquo;Le foglie e il vento&rdquo; e &ldquo;Vorrei incontrarti fra cent&rsquo;anni&rdquo;, con la quale vince, sul palco con Tosca, il 46&deg; Festival di Sanremo.



Seguono anni in cui le collaborazioni con altri artisti, la voglia di mettersi in gioco e l&rsquo;impegno nel sociale segnano significativamente la produzione di Ron, a cominciare dall&rsquo;album &ldquo;&lsquo;70/&rsquo;00&rdquo;, in cui duetta con amici e colleghi conosciuti durante il corso della sua carriera, passando dal &ldquo;Fab Four tour&rdquo; dell&rsquo;estate del 2002 con Fiorella Mannoia, Pino Daniele e Francesco De Gregori, sino ad arrivare nel 2006 al doppio cd &ldquo;Ma quando dici amore&rdquo; (i cui proventi furono devoluti a favore dell&rsquo;Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica per la lotta contro questa terribile malattia neurodegenerativa) e, nel 2008, a &ldquo;Quando sar&ograve; capace d&rsquo;amare&rdquo;.



Dopo cinque anni dall&rsquo;ultimo lavoro discografico e tanta contaminazione anglo-americana, Ron ritorna nel 2013 con &ldquo;Way Out&rdquo;, offrendo con esso le sonorit&agrave; e l&rsquo;atmosfera della musica che da sempre ama e ascolta. L&rsquo;anno dopo, il 2014, &egrave; la volta del successo di pubblico del brano &ldquo;Un abbraccio unico&rdquo;, presentato al Festival di Sanremo e contenuto nell&rsquo;omonimo album.



A dieci anni da quel primo album di duetti e d&rsquo;impegno contro la SLA, esce il 10 marzo 2016 &ldquo;La forza di dire s&igrave;&rdquo;, doppio cd contenente 24 duetti sulle note dei brani pi&ugrave; celebri di Ron e 2 canzoni inedite, i cui proventi sono devoluti alla ricerca contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica.



A febbraio 2017, Ron torna al Festival di Sanremo in gara con un brano di grande intensit&agrave; emotiva e di spessore dal titolo &ldquo;L&rsquo;Ottava Meraviglia&rdquo; prodotto da Fabrizio Ferraguzzo.<br />
La direzione dell&rsquo;orchestra al Festival &egrave; affidata al M&deg; Pino Perris.