Lucio Dalla (Bologna, 4 marzo 1943 - Montreux, 1 marzo 2012) &egrave; stato un musicista e cantautore italiano. Nel 1960 partecipa con la Rheno Dixieland Band al Primo festival europeo del Jazz, ad Antibes, in Francia, classificandosi, tra le varie &quot;band tradizionali&quot;, al primo posto. Si fa cos&igrave; notare da un&#39;orchestra di professionisti romani, la Second Roman New Orleans Jazz Band; con loro avr&agrave;, nel 1961, la prima esperienza in sala d&#39;incisione, suonando il clarinetto nel brano strumentale Telstar, pubblicato dalla RCA solo su 45 giri. Alla fine del 1962 entra a far parte dei Flippers, complesso composto da Franco Bracardi al piano, Massimo Catalano alla tromba, Romolo Forlai al vibrafono e alle percussioni e Fabrizio Zampa alla batteria, a cui Dalla si aggiunge quale voce solista, clarinetto e sax. Pi&ugrave; avanti partecipa ad alcune incisioni di Edoardo Vianello. Proprio con i Flippers avr&agrave; la possibilit&agrave; di firmare il suo primo contratto.Contemporaneamente, in qualit&agrave; di cantante dei Flippers, prende ad esibirsi in pubblico, rivelando i suoi estemporanei gorgheggi in stile scat, che diventeranno in seguito una sua caratteristica vocale. Inizia a imporre un proprio marchio di fabbrica, venendo notato da Gino Paoli che vede in lui il primo cantante soul italiano. Durante il Cantagiro del 1963 Gino Paoli lo persuade a tentare la carriera da solista, convincendo il giovane artista a lasciare il gruppo dei Flippers. Nel 1964 incide il suo primo 45 giri contenente Lei (non &egrave; per me), tradotta da Paoli e Sergio Bardotti e Ma questa sera (quest&#39;ultima, cover di Hey Little Girl di Curtis Mayfield), pubblicato dalla ARC, casa discografica distribuita dalla RCA Italiana. Per nulla intimorito dall&#39;insuccesso, forma pi&ugrave; avanti un proprio gruppo di accompagnamento con i musicisti bolognesi, Gli Idoli, con i quali incide il suo primo album, intitolato 1999, pubblicato nel 1966. L&#39;album fa leva su due brani: Quand&#39;ero soldato - con cui partecipa al Festival delle Rose - e Pafff...bum!. Quest&#39;ultima (di fatto la sua prima hit), viene presentata dal musicista al festival di Sanremo, abbinato con gli Yardbirds di Jimmy Page e Jeff Beck. A Sanremo fa ritorno l&#39;anno seguente, con Bisogna saper perdere, abbinato con i Rokes di Shel Shapiro. Successivamente attraversa in maniera pi&ugrave; diretta la stagione beat, pubblicando brani tra cui si distinguono Lucio dove vai e soprattutto Il cielo, con cui partecipa ancora al Festival delle Rose. Nel 1969 ottiene un discreto successo con la canzone Fumetto, scelta dalla Rai come sigla del programma di cartoni animati della Tiv&ugrave; dei ragazzi Gli eroi di cartone. All&#39;inizio del nuovo decennio incide il secondo album Terra di Gaibola, nome che deriva da un sobborgo collinare di Bologna. Le vendite del disco risulteranno piuttosto scarse. Partecipa per la terza volta al Festival di Sanremo nel 1971 con 4/3/1943, su parole dell&#39;autrice di testi (in seguito storica dell&#39;arte) Paola Pallottino, che gli vale il terzo posto assoluto. Il brano, prima di essere ammesso alla manifestazione, conosce gli strali della censura. Il brano, diventato un marchio di fabbrica dell&#39;artista, ottiene comunque un successo notevole (quindici settimane di permanenza in hit parade), fino allora mai raggiunto dal musicista emiliano. Viene anche interpretata in francese dalla cantante e attrice Dalida (il testo sar&agrave; firmato da Pierre Delano&euml;), e portata al successo oltreoceano da Chico Buarque de Hollanda. Nello stesso anno esce Storie di casa mia, primo album del musicista emiliano a riscuotere successo.Nel 1972 &egrave; ancora a Sanremo per la quarta volta con la commovente Piazza Grande, con testo di Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti, la cui musica &egrave; scritta assieme a Ron e pubblicato solo su 45 giri. Piazza Grande, assieme a 4/3/1943 diverr&agrave; ben presto una delle sue canzoni pi&ugrave; note e ammirate. Divenuta nel tempo un vero e proprio classico della musica italiana, a Sanremo non raggiunge la posizione sperata, classificandosi ottava. Nel 1973 Dalla cessa il proprio rapporto collaborativo con i parolieri Sergio Bardotti e Gianfranco Baldazzi, e si rivolge al poeta bolognese Roberto Roversi per una collaborazione che attraverser&agrave; quattro anni e tre album. Il risultato della loro prima collaborazione &egrave; Il giorno aveva cinque teste, uscito nel 1973. Con testi poetici sempre elevati, ma pi&ugrave; adeguati alla forma-canzone, esce nel 1975 Anidride solforosa. Come atto conclusivo del sodalizio, la coppia Dalla-Roversi, nel 1976, concepisce Il futuro dell&#39;automobile e altre storie, uno spettacolo teatrale che verr&agrave; trasmesso anche dalla Rai in sei puntate. Coprotagonista e compagno di viaggio in tutte le puntate &egrave; uno scimpanz&eacute; di nome Natascia, a cui Dalla racconta in toni epici e favolistici le gesta del grande campione Nuvolari, le cui canzoni diverranno il centro e il perno del relativo album, intitolato appunto Automobili. Da qui il sodalizio con Roversi si conclude. L&#39;esordio autorale non potrebbe essere pi&ugrave; felice: pubblica infatti, nel 1977, Come &egrave; profondo il mare.L&#39;album, rappresenta una tappa fondamentale nella carriera dell&#39;artista, sia per la svolta cantautorale, sia per l&#39;imposizione definitiva del &#39;personaggio Dalla&#39;. La popolarit&agrave; di Come &egrave; profondo il mare non resta un caso isolato, infatti non passano neppure due anni e un altro album di successo viene alla luce: Lucio Dalla, pubblicato nel febbraio del 1979 (un anno e mezzo in classifica e un milione di copie vendute), contenente canzoni-simbolo del cantautore e divenute ben presto molto popolari. Non pago, l&#39;artista bolognese d&agrave; alle stampe un altro disco, Dalla, uscito nel settembre del 1980. Il sound creato dal gruppo sforna un vero e proprio rock d&#39;autore, portando il disco subito in vetta alle classifiche (ancora un milione di dischi venduti), confermando nuovamente un periodo di grande felicit&agrave; creativa. Tra i due album citati c&#39;&egrave; il fortunato 45 giri Ma come fanno i marinai, scritto e cantato in collaborazione con Francesco De Gregori e uscito nel dicembre del 1978. Ad esso fa seguito qualche mese dopo Banana Republic, storico tour dei due cantautori (con l&#39;omonimo disco da 500.000 copie), che riempie nell&#39;estate del 1979 gli stadi di tutta Italia, e che &egrave; lanciato da un concerto nel luglio dell&#39;anno precedente allo Stadio Flaminio di Roma, con ben quarantamila spettatori. La grande eco del tour deriva dal fatto che per la prima volta la musica d&#39;autore sbarca negli stadi, misurandosi direttamente con il grande pubblico; il seguito popolare che ne deriva, infatti, &egrave; senza precedenti per la musica italiana. Nel 1981 pubblica Q disc, non un vero album, bens&igrave; un nuovo formato discografico, gi&agrave; lanciato nel mercato dalla RCA, per promuovere nuovi artisti e ospitare cantanti gi&agrave; affermati, come appunto Dalla. Molto successo ottiene la canzone d&#39;apertura: Telefonami tra vent&#39;anni. Alla fine del 1981, il complesso di Lucio Dalla decide di intraprendere una carriera parallela, ufficializzando con l&#39;uscita di un 45 giri, la nascita degli Stadio. Nel 1982 l&#39;attore e regista Carlo Verdone decide di dedicare al cantautore bolognese il proprio film Borotalco, dove una ragazza, interpretata da Eleonora Giorgi, cerca in tutti i modi di conoscere il suo idolo musicale, per l&#39;appunto Lucio Dalla. Per il lancio del film uscir&agrave; la canzone Grande figlio di puttana, presente anche nel primo album degli Stadio, scritta da Lucio Dalla, Gaetano Curreri e Giovanni Pezzoli che varr&agrave; ai tre artisti, nello stesso anno, il David di Donatello e il Nastro d&#39;argento per la miglior colonna sonora originale. Un anno dopo esce 1983, che vede in sala d&#39;incisione ancora la presenza degli Stadio. Il disco ottiene un largo successo di vendite. Nel 1984, cambia rotta musicale: abbandona gli Stadio, ormai avviati ad una carriera come gruppo, ed inizia a collaborare con Mauro Malavasi, reduce da grandi successi dance, che accentua la ritmica degli arrangiamenti: il risultato &egrave; Viaggi organizzati, con l&#39;omonima canzone e soprattutto con la hit Tutta la vita. Nel 1985 torna a lavorare con gli Stadio e nel dicembre dello stesso anno esce Bugie (dove partecipano come batterista e autore Giovanni Pezzoli e come corista Gaetano Curreri). Trainato dal grande successo di Se io fossi un angelo, registra di nuovo ottimi riscontri di vendite, aggiudicandosi il disco di platino. Nel marzo del 1986 parte in tourn&eacute;e con gli Stadio per una serie di concerti all&#39;estero culminati con le esibizioni negli Usa. A tal proposito la Rai programmer&agrave; uno speciale dedicato proprio al concerto tenutosi al Village Gate di New York il 23 marzo del 1986 dove, tra una canzone e l&#39;altra, racconta la sua esperienza negli States.[83] Dal concerto americano verr&agrave; poi estratto il doppio album dal vivo DallAmeriCaruso. Unico inedito dell&#39;album &egrave; il brano Caruso, (disco di platino e Targa Tenco come miglior canzone dell&#39;anno), che regaler&agrave; al cantautore emiliano un successo straordinario. La canzone, che ha venduto quasi 9 milioni di copie in tutto il mondo, &egrave; oggi considerata un classico della musica italiana. Nel giugno del 1988 arriva una nuova esperienza ovvero Dalla/Morandi, disco da 15 tracce (ancora una volta un milione di copie vendute), contenente vecchi successi dei due amici, con in pi&ugrave; vari inediti scritti dallo stesso Dalla, Mogol, Mario Lavezzi, Battiato, Stadio e Ron. La canzone di lancio Vita &egrave; subito un successo, scritta da Mogol, su musica di Mario Lavezzi. Segue un fortunato e lunghissimo tour (anche all&#39;estero, con 110 repliche) nei pi&ugrave; affascinanti luoghi d&#39;arte d&#39;Italia, nel quale i due artisti, accompagnati (per l&#39;ultima volta) dagli Stadio giocano a scambiarsi i brani, raccontando la loro storia ad un pubblico che interviene numerosissimo ad ogni concerto. Nell&#39;ottobre del 1990 esce Cambio. Il disco, infatti, trainato dal singolo Attenti al lupo (scritto da Ron), vende 1.500.000 copie, risultando uno degli album italiani pi&ugrave; venduti di sempre. La canzone diviene un tormentone, facendo ben presto schizzare il disco in vetta alle classifiche. Successivamente, tra il 1991 e 1992, organizza una serie di concerti che daranno vita al Cambio tour, dove avr&agrave; modo di farsi notare e conoscere il giovane cantautore Samuele Bersani. Dopo il live Amen, un anno pi&ugrave; tardi, nel dicembre del 1993 esce Henna. Sempre nel 1993, riceve il Premio Librex Montale, nella la sezione &quot;Poetry for Music&quot;; oltre a Dalla hanno ricevuto il premio Paolo Conte, Francesco Guccini, Fabrizio De Andr&eacute;, Franco Battiato e Ivano Fossati. Nel 1996 esce Canzoni che decreta la definitiva svolta pop dell&#39;autore. L&#39;album &egrave; trainato dal singolo Canzone, il cui testo &egrave; stato scritto insieme a Samuele Bersani. Seppur meno ispirato rispetto ai lavori precedenti, grazie anche ad altre canzoni come Ayrton, scritta da Paolo Montevecchi e dedicata al pilota di Formula 1 Ayrton Senna, e Tu non mi basti mai, l&#39;album vender&agrave; complessivamente 1.300.000 copie, bissando il successo di Cambio. Nell&#39;estate del 1998, il sodalizio artistico tra Lucio Dalla e Roberto Roversi ha di nuovo un&#39;inaspettata quanto gradita appendice. Infatti, nel giugno dello stesso anno, va in scena un importante spettacolo, scritto dal poeta bolognese nel 1974, dal titolo Enzo re, con musiche dello stesso Dalla. Seguir&agrave; poi un vero e proprio album dall&#39;omonimo titolo e con sei tracce che non vedr&agrave; mai la luce del mercato discografico e sar&agrave; regalato direttamente alla stessa universit&agrave;. Nel settembre del 1999 pubblica Ciao (200.000 copie vendute in poco pi&ugrave; di una settimana e doppio disco di platino), dove riscuote successo l&#39;omonima canzone. Il nuovo millennio si apre con l&#39;album Luna Matana, pubblicato nell&#39;ottobre del 2001. Il 2003 &egrave; un altro anno chiave: decide di inoltrarsi nella musica lirica, inscenando e componendo la sua Tosca - Amore disperato, tratta dal capolavoro di Giacomo Puccini. Dallo spettacolo ha poi estrapolato e interpretato anche l&#39;omonimo brano, Amore disperato, con la partecipazione di Mina. La traccia &egrave; presente nell&#39;album Lucio, uscito nello stesso anno. Nel 2006 pubblica 12000 lune, raccolta di tutti i suoi grandi successi in un triplo cofanetto con in copertina un disegno del cantante creato da Milo Manara. Tre gli inediti: Stella, Sottocasa e Dark Bologna. Nel febbraio del 2007 inizia a collaborare con Marco Tutino, sovrintendente e direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna e con il produttore discografico Gianni Salvioni per un progetto sul Pulcinella di Igor Stravinskij, del 1920. Quest&#39;opera del musicista russo &egrave; abbinata all&#39;Arlecchino di Ferruccio Busoni (del 1917), che vede come primo attore Marco Alemanno. Dalla ha operato un intervento scenografico su tutte e due le opere, spostandone l&#39;azione a New York (per Pulcinella) e in un paesino delle colline tosco-emiliane per l&#39;Arlecchino. Nel giugno dello stesso anno esce Il contrario di me, nuova fatica del cantautore bolognese a quattro anni di distanza da Lucio uscito nel 2003. Nel 2008 mette in scena L&#39;opera del mendicante di John Gay, significativo esempio di ballad opera. Dopo l&rsquo;uscita del suo ultimo album Il contrario di me ed il relativo tour teatrale, il musicista torna con una doppia pubblicazione dal vivo: LucioDallaLive - La neve con la luna. Il nuovo album include la registrazione del concerto tenuto a Bologna, all&rsquo; Europauditorium, il 19 novembre del 2007. Il 10 ottobre 2009 viene trasmesso dalle radio il singolo Puoi sentirmi?, che anticipa l&#39;uscita dell&#39;ultimo album di inediti Angoli nel cielo, pubblicato il 6 novembre successivo. Il 2010 si apre con una notizia inaspettata. Tutti i giornali d&#39;Italia comunicano, in data 2 gennaio, la realizzazione di un nuovo concerto di Lucio Dalla e Francesco De Gregori, allo storico Vox club di Nonantola, il 22 dello stesso mese, con la denominazione Work in progress. Lo spettacolo, che in breve tempo registra il tutto esaurito in prevendita, fa da preludio ad una serie di concerti che vengono annunciati proprio in occasione della data di Nonantola e che si svolgeranno nel mese di maggio a Milano e Roma. Il 24 giugno del 2009, a trent&#39;anni esatti dalla loro prima tappa di Banana Republic, durante il concerto di Dalla a piazza Castello di Mantova, si presenta sul palco Francesco De Gregori, che dopo aver cantato alcune canzoni duetta con l&#39;amico cantando Santa Lucia. Il loro tour ha ufficialmente inizio nella primavera dello stesso anno e fa tappa non pi&ugrave; negli stadi, come trent&#39;anni prima, ma nelle piazze e nei luoghi di tutta Italia. Esso continuer&agrave; per tutto il 2010 e buona parte del 2011. Il riassunto di questi numerosi concerti avviene con la pubblicazione del doppio album dal vivo, Work in Progress, con ventinove tracce che raccontano l&#39;intera storia musicale dei due cantautori. L&#39;8 novembre 2011 esce il nuovo album del cantautore emiliano dal titolo Questo &egrave; amore. L&#39;album &egrave; un doppio CD che contiene solo canzoni d&#39;amore, scritte tra il 1971 e il 2009. L&#39;album &egrave; anticipato in radio dal brano Anche se il tempo passa (Amore). Il 27 febbraio 2012 da Lucerna, Svizzera, parte la sua nuova tourn&eacute;e europea, che fa tappa la sera seguente a Zurigo e il 29 febbraio a Montreux, con l&#39;esibizione nell&#39;Auditorium Stravinski Concert Hall, teatro del suo ultimo e definitivo concerto. Muore il 1&ordm; marzo 2012, stroncato da un infarto all&#39;et&agrave; di 68 anni (tre giorni prima del sessantanovesimo compleanno), all&#39;hotel Ritz di Montreux, dove si era esibito la sera prima.