News15 mar 2017

Ligabue sfida i problemi alla voce e trionfa a Milano

Il rocker ha ammesso di aver avuto una ricaduta dopo l'edema alle corde vocali

Sentite la mia voce. Ho avuto una ricaduta, però ce la metterò tutta”, “avrei voluto darvi una performance migliore, ma non me la sono sentita di annullare il concerto” e, infine, “sono un uomo a pezzi. Non vi immaginate neanche il senso di frustrazione che provo quando vi guardo, perché voi meritate il meglio. Grazie per la generosità”.
Queste sono le poche parole che ieri sera (martedì 14 marzo) hanno riecheggiato nel Mediolanum Forum di Assago (Milano), dove Luciano Ligabue ha tenuto la seconda data milanese del suo “Made In Italy – Palasport Tour 2017”.
Lui che nutre un profondo rispetto per i suoi fan ha voluto essere onesto, mostrare le carte e svelare la sua umanità: forse è proprio per questo che, nonostante i problemi alla voce (aveva dovuto rimandare le tappe romane per un edema alle corde vocali) ha fatto ballare, cantare e soprattutto emozionare il palazzetto.
Fin dall'inizio, da quando con giubbotto nero di pelle, occhiali da sole e ciuffo ribelle il cantante ha fatto il suo ingresso sul palco, si è capito che sarebbe stato un concerto rock al 100%. Per entrambe le date al Mediolanum, Ligabue ha infatti scelto di dare il via alla serata con la rockeggiante La vita facile”, contenuta nell'ultimo album di inediti Made in Italy”.
Dopodiché, come dice anche il Liga ne “La vita facile”, “avanti tutta” fino alla fine con pochissime pause, giusto quelle tecniche che hanno permesso i cambi di strumenti e di palco.
Il live è stato un vero e proprio viaggio nella carriera di Ligabue, tra vecchi e nuovi successi come “Eri bellissima”, “Con la scusa del rock'n'roll”, “G come Giungla”, “Ho fatto in tempo ad avere un futuro”, “Bambolina e Barracuda”, “Il meglio deve ancora venire”, “Per sempre”, “L'occhio del ciclone”, “Dottoressa”, “Piccola stella senza cielo”, “Questa è la mia vita”, “I miei quindici minuti”, “Made in Italy”,“Quella che non sei”, “Balliamo sul mondo” e “Tra palco e realtà”.
Luciano è riuscito a far catapultare il pubblico direttamente nel weekend cantando “È venerdì, non mi rompete i coglionie a fargli fare un tuffo nel passato, precisamente “negli anni Novanta, quando nel bel mezzo dei concerti c'era un momento acustico”, con Non è tempo per noie Lambrusco e Pop Corn”.
Anche se sul suo viso si poteva leggere la frustrazione e forse anche un po' di stanchezza, Ligabue ha salutato il popolo del Forum con i suoi due grandi classici “Certe notti” e “Urlando contro il cielo”. Il suo posto nell'Olimpo della musica italiana è strameritato: per lui, è stato un vero trionfo.
I suoi fan ora lo aspettano venerdì (17 marzo) al PalaTrieste di Trieste.
Mara Bizzoco per Radio Italia