C’è tutto questo nella video intervista #atupertu dal Fuori Sanremo by Lancôme.
Avitabile e Servillo cantano gli ultimi con “l’appocundria” di “Il coraggio di ogni giorno”: “È un inno d’incoraggiamento dedicato agli uomini di ogni giorno, ai signor nessuno, alla straordinarietà della vita comune”, dice Enzo, “È tipicamente napoletano anche se il testo prevalentemente si sviluppa in italiano perché c’è uno stato di coscienza, di saudade, che da noi si chiama appocundria, una dolce malinconia che accompagna tutti i giorni, l’amaro dolce quotidiano come direbbe Bob Marley. Quindi ha una matrice fortemente partenopea, però molto world sia nei suoni sia nelle intenzioni del testo”.
“Il brano suggerisce la possibilità di ricominciare daccapo nella vita, un sentimento personale e rivolto a tutti”, spiega Peppe, “C’è una coralità intorno a queste emozioni che si traducono nella musica e nelle parole del pezzo, scritte da Enzo, le ho trovate magnifiche da subito”.
Toni Servillo, fratello di Peppe, ha fatto un in bocca al lupo particolare? “Certo, assolutamente, Toni mi direbbe non dimenticare le finali anche quando canti in napoletano…”. Che cos’è quel bracciale speciale che Avitabile ha sulla mano? “È un dono. È un baciamano, metà anello e metà bracciale, è una medaglina con una madonnina miracolosa regalata da una ragazza che ha avuto un’esperienza di miracolo in un percorso difficile della vita, ci tengo tanto”.
Per loro a Scampia e Marianella c’è stato anche un flash mob: lì vogliono un gol di Enzo e Peppe come se Sanremo fosse un campionato… “Questo è molto bello, ci proveremo, intanto giochiamo bene, poi i gol vengono come insegna il Napoli di Sarri!”, sorride Servillo, “Il campionato è lungo, parliamo da calciatori e allenatori, noi facciamo la nostra partita tutti i giorni”, ride il collega.