News04 mar 2021

Il monologo di Elodie: dalla sua infanzia fino a oggi

Ha confessato: "A 20 anni avevo deciso che la musica era finita per me"

Elodie ha tenuto un commovente discorso verso la fine della seconda serata del Festival di Sanremo 2021.
Ha iniziato, parlando del quartiere da dove proviene, il Quartaccio di Roma. “E’ una realtà onesta, ma anche crudele”, ha detto. “Abitata da persone arrabbiate. Anche io lo ero. Il quartiere mi ha dato tanto, ma mi ha anche tolto tanto”, ha aggiunto.
Elodie ha confessato di avere sempre voluto, fin da bambina, fare la cantante. “Ma mi sembrava un sogno grande. Non mi sentivo all’altezza. Non avevo gli strumenti. Per me non era semplice concentrarmi. Non mi sono diplomata. Non ho preso la patente. Se nasci in certi contesti devi lavorare di più per sopravvivere. È difficile mettere a fuoco”, ha poi spiegato.
A 20 anni però aveva deciso che la musica era finita. “Non volevo più fare nulla”. Poi, per fortuna, ha incontrato una persona. “Ho conosciuto Mauro Tre, un pianista jazz”.
Elodie, questa sera, lo ha portato sul palco di Sanremo 2021. “Ci tenevo a ringraziarti in uno dei momenti più importanti della mia vita. Mi hai dato un’occasione quando neanche io me la davo”, ha detto avvicinando al piano e a Mauro Tre.
Scusate sono in difficoltà”, ha anche ammesso con la voce rotta dalla commozione. “Quello che mi hanno insegnato Mauro, la vita e la musica è che non bisogna essere sempre all’altezza delle cose. Occorre farle. L’altezza è un punto di vista, non è un problema”, ha poi dichiarato prima di esibirsi insieme alla sua prima band un pezzo di Mina: Mai così. “L’unico italiano che avevamo in scaletta”, ha concluso.