News10 mag 2018
Edoardo Bennato a Radio Italia: fra Mastro Geppetto, Lucignolo, Pinocchio e... l'Italia
“Burattino senza fili” diventerà un musical nel 2019
Oggi (giovedì 10 maggio), Edoardo Bennato è venuto a trovare Mauro Marino e Manola Moslehi negli studi di Radio Italia. Hanno parlato del nuovo singolo del cantautore napoletano (71 anni) “Mastro Geppetto”, dell'album “Burattino senza fili”, della situazione attuale dell'Italia e di tanto altro ancora...
La vita vissuta è fondamentale per uno come te... “Soprattutto quando sto scrivendo canzoni. Ho ideato la parte finale di 'Mastro Geppetto' in viaggio”.
Ti sei immaginato come Mastro Geppetto e poi come Lucignolo... “Eh si, io utilizzo il canovaccio delle favole. Lucignolo è nell'immaginario come colui che porta allo scatafascio Pinocchio. Mastro Geppetto è un vecchietto in pensione che si sente solo e costruisce un burattino (Pinocchio) per parlare con qualcuno”.
Il successo di “Burattino senza fili” dura da 40 anni... “Sì, perché i personaggi, i brani sono molto attuali. I personaggi che vediamo sgambettare cercando di mettere insieme un governo sono molto collodiani”.
“Burattino senza fili” è un concept album che contiene anche un DVD e un libretto, che ti raccontano a 360 gradi... “Non è in vendita nei negozi fisici, ma online. Ha tante nuove canzoni, ma ho preferito rifare questo disco, anche se a me non piacciono le celebrazioni”.
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Come crei i tuoi brani? Ti ispiri molto a quello che ti succede... “È la musica che mi suggerisce il tutto. Può passare molto tempo, anche molti anni, prima che scriva il testo. Prima, infatti, ideo la musica e poi le parole, il tema”.
“Burattino senza fili” diventerà un musical nel 2019. Sarà un successo come “Peter Pan”? “Geppetto e Lucignolo sono fondamentali per il musical. Nei giorni scorsi abbiamo portato in scena 'Peter Pan' in inglese. È stato un test: vogliamo andare all'assalto degli inglesi e degli americani”.
Nei fuori onda ci stavi raccontando storie di vita vissuta e anche delle difficoltà che le persone in arrivo nel nostro Paese affrontano... “Il prossimo 22 maggio terrò una lezione alla IULM sul tema dei migranti e del razzismo. Noi partiamo dal presupposto che non ci sono razze diverse. Però, dobbiamo ricordarci che i nostri progenitori erano nerissimi, poi si sono schiariti. Comunque, a dispetto dal colore della pelle, gli essere umani hanno le stesse potenzialità. La maturità sociale è differente. Il 22 maggio mostrerò anche le mie tele sui vu cumprà. Saranno le stesse che avevo presentato all'Expo con Vittorio Sgarbi”.
(Foto di Francesco Prandoni)
Ora parliamo di calcio... Hai cantato “Un'estate italiana”, con Gianna Nannini... “Sì e ne ho pagato le conseguenze perché i radical chic mi hanno accusato di aver scritto questa 'cosa non nobile, non elegante'. Il mondo della musica è fatto anche di pregiudizi, tic, fisime. Lo sport è importante, è una scuola di vita, è uno stringere la mano all'avversario. Nel calcio è diverso perché entra in ballo il tifo. Anche io cado in questi errori (ride)”.
L'8 giugno sarai al Comacchio Beach Festival con Alex Britti, che definisci “tuo fratello”... Poi partirai per il Canada, Vancouver.... “Siamo sempre in tour. Sì, partiremo per Vancouver. Poi, ci saranno le celebrazioni di Rossini. Io ho attinto molto da lui. Spesso e volentieri, quando vado all'estero, uso il quartetto d'archi per sottolineare la mia italianità”.
Tieni tantissimo a “Pronti a salpare”... perché? “È il titolo del precedente album. È un invito a cambiare atteggiamento nei confronti delle nuove realtà. Gli italiani sono spaventati dall'arrivo di queste masse di persone. Devono solo capire che il nostro benessere futuro non può prescindere dai problemi del Terzo Mondo. I contraccolpi delle zone povere arrivano fino a noi”.
Per questo pezzo, hai vinto il Premio Amnesty International... “Sì, ho girato il video a Bagnoli, a Napoli. Ho voluto sottolineare che i flussi migratori ci sono da centinaia di anni. Fino a qualche tempo fa, eravano noi italiani a migrare. Dobbiamo trovare la soluzione a questi problemi”.
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