News19 mag 2015

Ligabue in diretta a Radio Italia

Tra Orietta Berti, il rock e gli antieroi

Oggi Luciano Ligabue è stato ospite di Paola “Funky” Gallo nell'Auditorium di Radio Italia per parlare in diretta del suo nuovo disco “Giro del mondo” che contiene quattro pezzi inediti completamente nuovi, anche per quanto riguarda il sound, e dimostra come il Liga riesca a non non accomodarsi sui suoi clichet anche dopo 25 anni di carriera: “Sono quattro canzoni molto diverse fra di loro. Quella che avevo dato ad Elisa (“A modo tuo” n.d.r.) l'ho ricantata perché sono stati i fan ed Elisa stessa a chiedermelo; quella che ho scritto per Luca Carboni (“C'è sempre una canzone” n.d.r.) invece l'ho incisa perché suonandola con la mia band è uscito un arrangiamento davvero interessante”.
La raccolta “Giro del mondo” è uscita in aprile e ha subito scalato le classifiche ma, nonostante questo, il cantante non sembra in preda a un delirio di onnipotenza. Paola gli ha chiesto perché: “Non saprei, forse sono in pieno delirio di onnipotenza e fingo di non esserlo! Scherzi a parte, l'esperienza di vita conta molto. Il primo disco è uscito che avevo 30 anni. Prima ho fatto diversi lavori di quelli che ti occupano otto ore al giorno. Questo noi lo chiamiamo mestiere, ma in realtà è un grandissimo gioco e ti puoi divertire molto nel farlo”. Infatti Ligabue non ha l'abitudine di pavoneggiarsi: “Vedendomi a distanza di tempo, sorrido. Capisco che cercavo di essere convincente, ma avevo ancora bisogno di molto lavoro. Si pensa che io abbia avuto una gavetta lunga, ma in realtà è stata brevissima: dall'87 al '90. Se vedo il video di 'Non è tempo per noi', non riesco a non ridere di me. All'epoca facemmo 2 video con un girato solo, 'Non è tempo per noi' e 'Marlon Brando è sempre lui', uno col teatro vuoto e uno col teatro pieno. Nella seconda clip indosso il famoso gilet di cavallina che dovrebbe essere rilanciato su tutte le passerelle della moda mondiale”.
Annunciando “Per sempre”, Paola ha voluto sapere qual è la canzone di Sanremo cantata dalla madre di Luciano a cui si fa riferimento nei versi della canzone: “Mia madre ascoltava soprattutto Orietta Berti, quindi la canzone potrebbe essere 'Io tu e le rose', anche se non sono sicuro . Se così fosse, sarebbe tragico perché potrebbe essere l'edizione di Sanremo del suicidio di Tenco”. Da Orietta Berti al rock il passo non sembra così breve: “In casa mia si ascoltava moltissimo liscio. Il rock potrebbe essere stata una reazione”.
Il brano “I campi in aprile” ha dato l'occasione di notare come Ligabue abbia una particolare attenzione storica per i cosiddetti “antieroi”: “Io ho un debole per quelli. Siccome la nostra memoria è sempre più corta, oggi i ragazzi hanno un rapporto molto debole con la Resistenza, mentre quella è una lezione storica che va ricordata. Ci sono ragazzi che hanno messo a repentaglio la propria vita per difendere un ideale di libertà. L'ispirazione per questa canzone è arrivata quando ho letto su una stele il nome di Luciano Tondelli, morto in uno scontro a fuoco a 10 giorni dalla Liberazione. L'essere morto giovane non gli ha permesso di avere l'appellativo di eroe perché si parlerà sempre di lui come un ragazzo, ma credo che debba essere comunque ricordato”. E intanto una giovane ascoltatrice ha fatto sapere via Twitter che “I campi in aprile” sarà oggetto della sua tesina di maturità sui 70 anni dalla Liberazione.
Visti i 25 anni di carriera di Luciano, Paola gli ha chiesto un bilancio sulla sua vita e sui suoi sogni, tema ricorrente delle sue canzoni: “Se intendiamo i sogni di rock 'n' roll, è chiaro che la mia vita è cambiata radicalmente in meglio e si sente nel fatto che pezzi come 'Balliamo sul mondo' sono un urlo disperato, mentre adesso le mie canzoni possono portare sollievo e speranza perché mi sento appagato. Certo, il rischio è quello di sedersi sugli allori, se capita fatemelo sapere. Ho avuto la vita che sognavo, mentre il mondo per come lo sognavo forse non arriverà mai. Se tu hai avuto modo di credere intensamente che la politica avrebbe portato a un mondo più equo, non puoi non aver notato che si è verificato esattamente l'opposto di ciò che credevi”.
Il 19 settembre, Ligabue festeggerà i suoi 25 anni di carriera con un concerto al Campovolo di Reggio Emilia e ha promesso che sarà il suo live più lungo di sempre: “Se l'è inventato il mio manager Maioli, è lui che fa marketing. Però potrebbe essere davvero così perché faremo tutto il primo album con i ClanDestino, tutto “Buon compleanno Elvis” con La banda e una sorta di 'Best of' dei 20 anni successivi con l'attuale band. Durerà circa tre ore, ma ho già letto in rete che qualcuno se ne aspetta sette”.
Per finire, Paola ha chiesto a Luciano perché non segue nessuno su Twitter: “Io dovrei seguire qualcuno? Perché bisogna seguire? E' il mio staff che se ne occupa per me. Non ho nemmeno l'applicazione sul cellulare. Non sono Fred Flinstone ma non sono nemmeno così social. Però mi sento abbastanza collegato con il 2015”.